Ponte sul torrente Maè

S.S. 51 Alemagna - Longarone (BL)
1968 - 1972

progettista: ingegnere Carlo Pradella
impresa: Tamellini – Verona
committente: ANAS, Comune di Longarone

 

Il torrente Maè, che scorre lungo la Val Zoldana, raccoglie le acque dei gruppi dolomitici Pelmo e Civetta e prima di incrociare la strada statale 51 Alemagna e di confluire nel fiume Piave, l’alveo del torrente si stringe provocando, a parità di portata d’acqua, una maggiore velocità della stessa.
Le ondate di piena dell’affluente hanno provocato nel corso degli anni il crollo di vari ponti per l’attraversamento della statale a esclusione di quello in cemento armato a unica arcata, progettato dall’ingegnere Miozzi nel 1921.
Negli anni Sessanta, a causa dell’aumento del traffico sulla statale Alemagna, si decideva di realizzare un attraversamento più a valle e il ponte di Miozzi restava inutilizzato perché di carreggiata insufficiente.
Nel novembre del 1966 una nuova piena del Maè ha risparmiato il vecchio ponte, ma ha causato il collasso di quello appena costruito, poggiante su una pila centrale fondata sull’instabile alveo del torrente.
Nel 1968, l’ANAS ha incaricato della progettazione di un nuovo manufatto sostitutivo di quello crollato l’ingegnere Pradella che ha ideato un ponte in cemento armato precompresso di 36 m a un'unica campata. Questa, sebbene vincolata alle estremità da tiranti di compenso inglobati nelle spalle, agisce come una struttura appoggiata alle stesse.
Tale configurazione ha permesso di ridurre al minimo l’altezza delle travate per opporre minor superficie a eventuali piene del torrente e il disegno delle spalle, risultato di uno studio idrodinamico, favorisce il flusso della corrente consentito dalla particolare conformazione a “v” dei setti verticali e dalla loro pianta lenticolare riducendo la sezione di resistenza alla velocità dell’acqua.
Le spalle, fondate su pali trivellati e incastrati alla base sulla roccia della montagna, sostengono le mensole che hanno uno sbalzo di 6 m dal setto obliquo al punto di appoggio della travata.
L’impalcato delle mensole ha una struttura cellulare composta da due solette orizzontali di uguale spessore e da nervature verticali di spessore costante. Il sistema cellulare è completato da una serie di traversi atti a conferire una notevole rigidità sul piano trasversale.
Il progetto preliminare prevedeva un solo attraversamento per la strada statale 51; successivamente l’ANAS e il Comune di Longarone, nella riorganizzazione della viabilità comunale, hanno deciso per un secondo impalcato stradale parallelo all’esistente destinato a collegare la nuova zona industriale di Villanova con gli abitati di Rivalta, parco Malcolm e Castellavazzo.
L’ingegnere Pradella è stato incaricato di redigere una variante che non ha modificato nella sostanza l’idea originaria della struttura, ma che ha reso necessario l’abbassamento di una porzione della spalla nord per consentire il raccordo della nuova carreggiata con la strada di collegamento comunale.
Il ponte è stato collaudato e consegnato alla fine del 1972.