Ponte sul torrente Rio Bosconero

S.S. 251 Longarone – Forno di Zoldo (BL)
1955

progettista: ingegnere Carlo Pradella
impresa: SACAIM - Venezia
committente: ANAS- Bolzano e SADE – Venezia
brevetto di precompressione: SACAIM

 

 

Il ponte si trovava lungo la strada che da Longarone porta a Forno di Zoldo, nel punto di attraversamento del torrente Rio Bosconero, poche decine di metri a monte della diga che forma il bacino artificiale di Pontesei lungo la valle del torrente Maè.
Il manufatto era costituito da un’unica campata monolitica di 47 m tra il centro degli appoggi e raggiungeva una larghezza utile della carreggiata di 6,75 m.
L’impalcato era formato dalle ali di cinque travi in cemento armato precompresso, successivamente rivestite da un manto impermeabile; la massicciata era in pietrischetto bituminato.
Le travi portanti, collegate tra loro da dieci traverse comprese quelle di testata, avevano un’altezza utile di 2,10 m, un’ala superiore che raggiungeva 1,35 m di larghezza e una inferiore di 90 cm.
Le travi longitudinali erano state precompresse da ventisette cavi da 12 fili d’acciaio Ø 5 ad andamento parabolico e ad alta resistenza, quelle traverse intermedie da un solo cavo con andamento rettilineo e quelle di testata da due cavi da dodici fili con andamento rettilineo. Tutti i cavi venivano pretesi ad avvenuta maturazione del calcestruzzo.
La precompressione era stata eseguita con fili d’acciaio ad alta resistenza con pretensione iniziale di 11.000 kg/cm2  praticando contemporaneamente alle due estremità di ogni cavo, con martinetti idraulici, una trazione superiore del 5% del valore suddetto.
Questo incremento si era reso necessario per vincere l’attrito interno del cavo confezionato con kerozene, rivestito di carta e lamierino e fasciato esternamente con carta.
I dodici fili di ogni cavo erano stati bloccati da coppie di piastre con chiavette di fissaggio in acciaio pressate da un martinetto idraulico, appositamente studiate dalla SACAIM e collaudate dal professore Levi, titolare della commissione di verifica delle opere in cemento armato precompresso nel Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le modalità costruttive delle piastre avrebbero consentito la ripresa della tesatura dei cavi anche molto tempo dopo quella iniziale compensando eventuali perdite di tensione dovute al “fluage”.
Le travi erano state eseguite fuori opera e adagiate sulle spalle di cemento poste alle estremità della campata con l’ausilio di una gru a due tralicci.
La trasmissione del carico della struttura sulle spalle era stata attuata per mezzo di apparecchi metallici posti sotto l’estremità di ciascuna trave: uno era fisso, l’altro consentiva lo scorrimento della struttura causato dalle dilatazioni termiche.
Nelle spalle era stato ricavato uno spazio per eseguire il controllo delle testate e l’eventuale ripresa della tensione dei cavi.
Il primo collaudo, del quale era stato incaricato il professore Fabbri Colabich dell’Istituto Costruzioni Ponti e Strade dell’Università di Padova, veniva eseguito il 27 ottobre 1955.
Per le prove di carico erano stati utilizzati sei camion da 180 q disposti prima su due file in asse al ponte e poi su una fila sul lato a monte del manufatto. Con il carico così distribuito si era verificata una flessione massima delle travi di mezzeria di 16 mm dopo dieci ore dall’inizio del caricamento ed una residua di 1,6 mm dopo un’ora dallo scarico. Il comportamento della struttura si era così dimostrato quasi perfettamente elastico.
Il 22 marzo 1959 una frana di tre milioni di metri cubi scivolava nel lago artificiale provocando la fuoriuscita di una massa d’acqua, il sollevamento del ponte e il suo trascinamento nel lago.

DATI TECNICI:
schema statico: campata unica composta da 5 travi in c.a.p. appoggiate alle mensole in c.a. normale e collegate tra loro da 10 traverse compresa quella di testa
lunghezza campata: 47 m al centro degli appoggi
larghezza impalcato: 6,75 m
altezza travi: 2,10 m
ala superiore: 1,35 m
ala inferiore: 90 cm
schema di precompressione:
travi longitudinali con 27 cavi da 12 Ø 5 parabolici
travi collegamento trasversale con 1 cavo da 12 Ø 5 rettilineo
travi collegamento trasversali sulle testate con 2 cavi da 12 Ø 5 rettilinei
tensione iniziale dei cavi: 11.000 kg/cm2